Glucosamina a cosa serve, cos’è, caratteristiche e benefici

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Risorsa completa sulla glucosamina: cos'è, a cosa serve, benefici e controindicazioni, dosaggio giornaliero.

Nel dettaglio parleremo di

Introduzione

Per capire la glucosamina a cosa serve, cos’è, i suoi benefici e controindicazioni. Per quali problemi è indicata e qual è il dosaggio giornaliero esatto.

Elemento fondamentale per la salute dell’apparato cartilagineo e osseo, andiamo ad approfondire la conoscenza scientifica e pratica sulla glucosamina. Impariamo meglio a conoscerne le caratteristiche, spiegando cos’è e a cosa può essere utile. Approfondiamo ulteriormente l’argomento con tutte le indicazioni su dove trovarla in natura e come viene utilizzata per l’integrazione alimentare.

Più avanti impareremo a riconoscere, al di là dell’uso che si fa della glucosamina come integratore, quali alimenti ne sono più ricchi. Ulteriore argomento fondamentale: le indicazioni sull’uso della glucosamina. Specificando i casi e le persone per le quali ne è consigliato l’utilizzo.

Nella parte finale dell’articolo andremo ad analizzare l’importanza del rispetto delle dosi giornaliere consigliate. Sottolineeremo anche le fonti scientificamente attendibili che ne certificano qualità e problematiche nell’uso quotidiano. L’ultimo paragrafo sarà interamente dedicato alle risposte alle domande più importanti relativamente alle caratteristiche e all’utilizzo della glucosamina e non solo.

Cos’è la glucosamina? La glucosamina a cosa serve?

Iniziamo a conoscere la glucosamina descrivendone i particolari e le caratteristiche.

Cominciamo con il dire che questa è uno zucchero che ha la funzione di sintetizzare molte sostanze naturali. Tra queste sostanze ci sono anche alcuni grassi come i lipidi, le proteine e gli zuccheri stessi.

Vanno elencati diversi motivi per i quali può essere utile l’assunzione di glucosamina. Questa ha una funzione, innanzitutto, rinforzante per le articolazioni. La sua funzione principale è quella di agire sulle cartilagini ritardandone il logoramento. Con l’assunzione di adeguate quantità di glucosamina è possibile conservare meglio l’elasticità delle articolazioni.

Trattandosi di uno dei componenti fondamentali della cartilagine che si trova nelle articolazioni è indispensabile il mantenimento di adeguati livelli di questa per la salute del tessuto. Questo aiuterà a evitare attriti e frizioni tra le estremità ossee dovute a un malfunzionamento o eccessivo logoramento della cartilagine.

In riferimento al fatto che questa sia fondamentale in altri elementi essenziali della cartilagine, i livelli di glucosamina devono essere adeguati per l’equilibrata produzione di proteoglicani, glicosaminoglicani e GAG.

Questa funzione di efficienza elastica è possibile anche grazie alla capacità di “lubrificazione” garantita dalla presenza del liquido sinoviale. Anche all’interno di questo è presente la glucosamina. Ecco, quindi, che risulta indispensabile un adeguato livello di questa molecola anche nel liquido sinoviale.

Quanti tipi di glucosamina esistono?

In natura sono stati identificate tre differenti tipologie di glucosamina. Ognuna di queste ha una funzione specifica che le distingue dall’altra. Questi tre tipi sono:

  • Glucosamina cloridrato (idrocloridrato);
  • N-acetilglucosamina;
  • Glucosamina solfato.

Glucosamina cloridrato, a cosa serve?

Vediamo ora questa tipologia di glucosamina a cosa serve.

La glucosamina cloridrato è una molecola indispensabile per mantenere elasticità e funzionamento delle strutture cartilaginee delle articolazioni. Questa sembra non avere solo capacità nutritive per i tessuti cartilaginei, ma anche elevata influenza antinfiammatoria per i tessuti stessi.

Quest’ultimo fattore sembra più legato alla capacità della glucosamina di incidere su elementi mediatori delle infiammazioni. Questa, infatti, sembra essere in grado di inibire l’azione dell’ossido nitrico e di un enzima noto come COX-2.

 

Cos’è l’N-acetilglucosamina?

Passiamo a vedere quest’altra tipologia di glucosamina a cosa serve. Conosciuta anche come N-acetilglucosamina o come N-acetil-D-glucosamina. Così come la glucosamina cloridrato e la glucosamina solfato, è un derivato della glucosamina.

A differenza di queste due, tuttavia, l’N-acetilglucosamina è responsabile anche della produzione di acido ialuronico. Questo è possibile grazie alla combinazione delle molecole di N-acetilglucosamina, appunto, con quelle dell’acido glucuronico.

 

Glucosamina solfato, cos’è a cosa serve?

Infine vediamo questa glucosamina a cosa serve. Così come la glucosamina cloridrato, la glucosamina solfato provvede a mantenere i livelli di elasticità ed efficienza delle strutture cartilaginee. Non esistono differenze sostanziali tra queste molecole.

Sono tutte e due in grado di migliorare la resistenza di questi tessuti e la lubrificazione delle zone interessate per evitare frizioni ossee. A differenziarle è unicamente l’anione che permette l’assorbimento delle due molecole.

 

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Dove si trova la glucosamina in natura?

Non è possibile in alcun modo inserire la glucosamina in uno specifico regime dietetico, perché questa non è rintracciabile in alcun alimento. In natura, la glucosamina è rintracciabile solo nel mondo animale.

Questa molecola, quindi, va sintetizzata e utilizzata come integratore di un regime dietetico. Le componenti principali dei tessuti cartilaginei delle articolazioni sono la glucosamina, appunto, e la condroitina. Così come la prima, anche la condroitina è rintracciabile solo in alcuni animali.

Glucosamina e condroitrina, dove si trovano in natura?

Dove è possibile rintracciare, in natura, la glucosamina e la condroitina? Il primo elemento è massicciamente presente nella struttura del carapace dei crostacei. I principali crostacei che posseggono quantità considerevoli di questa molecola sono:

  • Gamberi;
  • Aragoste;
  • Granchi.

Questi, tuttavia, non hanno quantità considerevoli di condroitina. Questa molecola, infatti, è disponibile in animali come:

  • Razze;
  • Squali.

Si tratta di molecole dalle caratteristiche differenti. Queste ultime, infatti, sono rintracciabili nei tessuti cartilaginei di razze e squali, nello specifico in zone come la trachea.

Indicazioni glucosamina: a chi è consigliata?

Sempre per rispondere alla domanda “la glucosamina a cosa serve” , quali sono le applicazioni principali della glucosamina nel trattamento di patologie e problemi di salute? Essendo molecole spesso rintracciate in strutture cartilaginee e ossee sono indicate per i seguenti problemi di salute:

  • Osteoartriti;
  • Artriti reumatoidi.

Glucosamina solfato contro osteoartriti, funziona davvero?

Sempre per rispondere alla domanda la “glucosamina a cosa serve”, sono ancora in corso studi più approfonditi su alcuni effetti che questa molecola può avere a livello articolare. Molti studi hanno già dimostrato l’assoluta efficacia della glucosamina solfato in persone che soffrono di osteoartrite al ginocchio. Uno dei principali effetti dell’assunzione di glucosamina è l’evidente diminuzione del dolore al ginocchio.

Molte altre ricerche hanno, inoltre, evidenziato l’efficacia della molecola contro la degenerazione delle strutture cartilaginee dovute, appunto, a osteoartrite. Come sottolineato in precedenza, sono ancora in corso molte ricerche sui benefici della glucosamina.

Alcuni di questi studi hanno come oggetto l’efficacia della glucosamina solfato per il trattamento di osteoartrite della mano, dell’anca e della colonna vertebrale.

Glucosamina cloridrato contro artrite reumatoide

Relativamente all’efficacia della glucosamina cloridrato contro l’artrite reumatoide, sono ancora in corso numero studi. Molte ricerche portate a compimento hanno evidenziato una certa effettività contro il dolore da artrite reumatoide.

Si tratta dell’unico effetto fin qui registrato, perché negli stessi studi non sono stati, invece, riscontrati significativi altri effetti. Ad esempio, molti di questi si concentravano sull’opportunità di utilizzare la glucosamina cloridrato contro infiammazione e gonfiore delle articolazioni. Non sono stati, in questo caso, evidenziati particolari effetti positivi.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16953394/

Glucosamina: quando prenderla?

Riguardo la glucosamina è possibile sottolineare come lo sviluppo di un effetto analgesico si piuttosto immediato dal momento in cui iniziamo l’assunzione dell’integratore. I benefici a lungo termine sono evidenti dopo trattamenti prolungati di circa 60 giorni con assunzione giornaliera.

Ricerche cliniche hanno dimostrato la mancanza di tossicità nell’assunzione dell’integratore. Questo significa che cicli prolungati a base di glucosamina possono essere ben tollerati. Entro i 60 giorni iniziano a vedersi i primi effetti positivi, dati dall’assunzione di glucosamina, sulle strutture cartilaginee.

Non esistono sostanziali differenze se si sceglie di assumere glucosamina solfato, glucosamina cloridrato o N-acetilglucosamina. Esistono, tuttavia, percentuali di “resa” degli integratori attualmente disponibili sul mercato. Andiamo a vedere un elenco di questi integratori e relativa resa:

  • Glucosamina solfato: resa 65% di glucosamina;
  • Glucosamina cloridrato: resa 83% di glucosamina;
  • N-acetilglucosamina: resa 75% di glucosamina.

Andiamo ora a vedere più a fondo le informazioni relative al dosaggio della glucosamina.

Qual è la giusta quantità giornaliera di glucosamina da assumere?

Quanta glucosamina va assunta ogni giorno? Indifferentemente dalla tipologia di glucosamina presente nell’integratore, questa, generalmente, non deve superare la quantità di 1500 mg consigliata quotidianamente. Come vedremo più avanti, da questa precisazione vanno esclusi casi particolari.

La glucosamina solfato può essere assunta in una singola dose? Così come le altre tipologie, si può assumere glucosamina anche in una singola dose giornaliera. Tuttavia, la strada più seguita per il dosaggio di glucosamina, attualmente, è di almeno 3 dosi al giorno.

Cosa cambia tra le tre tipologie di molecola per quanto riguarda l’assunzione? L’esempio più utile, a riguardo, è quello relativo alla glucosamina cloridrato che, sotto forma di polvere per l’integrazione, può comprendere diverse tipologie di sali nella composizione.

Bisogna considerare il peso della persona nel dosaggio di glucosamina? Assolutamente sì, anche se questo tipo di attenzione va rivolta soprattutto ai pazienti obesi. Consideriamo un soggetto con un peso superiore ai 90 kg. Dovrebbe assumere un quantitativo maggiore giornaliero per un’adeguata integrazione. Rimane indispensabile, quindi, una consultazione con il proprio medico di base per avere un’indicazione chiara sui dosaggi.

Nei pazienti con un peso superiore ai 45 kg il dosaggio quotidiano non deve superare i 1500 mg. Cambiano le dosi per persone con un peso inferiore ai 45 kg. Per questi soggetti è consigliabile non superare i 1000 milligrammi al giorno di glucosamina.

Dosaggio giornaliero glucosamina: alcune cose da sapere

Le indicazioni date prima relativamente al dosaggio quotidiano possono anche subire variazioni quando è il proprio medico a suggerirle. Esistono situazioni, infatti, per le quali è indispensabile un aumento del dosaggio, mentre bisogna considerare casi, invece, per i quali è indispensabile controllare maggiormente l’assunzione quotidiana.

Alcuni di questi casi sono quelli relativi ai pazienti che già assumono un altro farmaco o che stanno trattando condizioni di osteoartriti generale o artrosi al ginocchio.

Trattamenti contro l’artrosi al ginocchio possono richiedere un quantitativo di glucosamina giornaliera differente. In via generale siamo intorno ai 300 mg per dose (3 volte al giorno) per i casi meno gravi. Si può arrivare a consigliare l’assunzione fino a 500 mg per dose (sempre in 3 soluzioni quotidiane) nei casi ritenuti dal medico più gravi.

Veri e propri trattamenti, invece, possono essere richiesti per casi di osteoartrosi generale, con dosaggi anche superiori ai 2000 mg al giorno. Questi trattamenti hanno, solitamente, un arco temporale ben definito. Ad esempio, si consiglia spesso di seguire questa terapia per un massimo di 18 mesi.

Glucosamina prima o dopo i pasti?

È meglio assumere la glucosamina a stomaco vuoto? La suddivisione in due o tre dosi quotidiane è pensata per essere gestita negli orari dei pasti. Questo tipo di integratore viene generalmente assunto subito dopo i pasti nei dosaggi consigliati.

Quindi, 1500 mg immediatamente dopo un pasto, oppure 500 mg dopo i principali pasti della giornata (colazione, pranzo e cena).

Tutti quei soggetti che stanno assumendo questi integratori in un’unica soluzione hanno spesso dei dubbi su quale sia il momento migliore per assumerlo. A metà giornata, quindi dopo il pranzo, è sicuramente il momento più indicato, cioè subito dopo aver fatto un importante pasto con un adeguato supporto calorico.

Questa scelta è da attribuire anche alle problematiche che questi integratori possono portare in soggetti inclini alla nausea o al bruciore di stomaco. Sono effetti che possono essere accentuati proprio in conseguenza dell’assunzione di glucosamina. Per mitigarli, quindi, è sempre consigliabile assumerla dopo un pasto.

Controindicazioni glucosamina: ecco quando evitare di assumerla

Esistono casi in cui è sconsigliata o altamente sconsigliata l’assunzione di integratori di questo tipo per evitare di andare incontro a effetti collaterali? Integratori a base di glucosamina sono altamente sicuri, tuttavia, esistono condizioni o situazioni terapeutiche per le quali è meglio evitare l’assunzione di questa molecola.

Glucosamina e diabete

Sono disponibili ricerche molto recenti che dimostrano che non esiste alcuna correlazione tra l’assunzione di solfato di glucosamina e l’insorgenza di problemi in pazienti diabetici. Questi studi sono una risposta diretta ad alcune ricerche precedenti che avevano sottolineato la presenza di qualche dubbio in merito.

Riguardo l’incidenza del solfato di glucosamina nei pazienti diabetici, il dubbio consisteva nella possibilità che questo contribuisse a un importante aumento dei livelli glicemici. L’aumento di questi livelli poteva tradursi nell’aumento della difficoltà di sintesi di esosammina.

Glucosamina e asma

Avere l’asma e assumere glucosamina potrebbe non significare avere effetti collaterali direttamente collegati. Il riferimento è a una ricerca che avrebbe consentito di identificare un qualche link tra l’assunzione della molecola e gli attacchi di asma.

A conclusione di questa ricerca, tuttavia, non è ancora chiaro se il vero fattore scatenante possa essere effettivamente attribuito alla glucosamina.

Glucosamina e anticoagulanti

Alcune ricerche hanno mostrato una certa relazione tra il consumo di glucosamina cloridrato e medicinali anticoagulanti relativamente ad alcuni effetti collaterali. Sembra, infatti, che la concomitante assunzione di questi due prodotti porti a rallentare ulteriormente il processo di coagulazione.

Questo potrebbe portare a effetti immediati come un aumento nello sviluppo di lividi e presenza di sanguinamenti. Un esempio specifico è quello relativo al consumo di glucosamina e Warfarin così come evidenziato in questa ricerca:

Potential glucosamine-warfarin interaction resulting in increased international normalized ratio: case report and review of the literature and MedWatch database – PubMed (nih.gov)

A margine di questa condizione, va considerato come siano in realtà molti i medicinali che interferiscono con le terapie a base di Warfarin. Questo rimane, quindi, un aspetto da ricercare in maniera più approfondita per poter arrivare a una valida risposta.

Glucosamina e paracetamolo

Una delle ultime evidenze da tenere in considerazione relativamente alla glucosamina è la possibilità che questa vada a interagire con il paracetamolo. I soggetti che assumono paracetamolo e glucosamina potrebbero notare, in questo caso, un calo dell’efficacia sia dell’uno che dell’altro.

Glucosamina: effetti collaterali principali

Sono da considerare anche effetti collaterali direttamente collegati all’assunzione di integratori a base di questa molecola. Principalmente si tratta di una serie di condizioni di entità lieve che possono essere:

  • Bruciore di stomaco;
  • Costipazione;
  • Nausea;
  • Diarrea.

Ci troviamo di fronte a una serie di condizioni che possono essere considerate classiche rispetto all’assunzione prodotti a base di glucosamina. Sono da elencare anche condizioni più rare, ma che possono comunque verificarsi e che corrispondono a:

  • Rush cutanei;
  • Mal di testa;
  • Sonnolenza.

Altro aspetto da considerare sono le reazioni in soggetti allergici ai prodotti ittici. La glucosamina è spesso estratta da animali come granchi e gamberi e nelle persone allergiche ai crostacei può provocare eventuali reazioni allergiche.

FAQ sulla glucosamina

Dopo aver letto il nostro approfondimento andiamo a riassumere le domande più ricercate su questa molecola e sugli integratori disponibili sul mercato.

La glucosamina a cosa serve e a cosa fa bene?

Il ruolo principale della glucosamina è quello di contribuire all’integrità e al funzionamento delle strutture cartilaginee presenti alle estremità delle articolazioni. La funzione di queste strutture è quella di ammortizzare le estremità delle ossa e impedire che tra queste si creino attriti e, quindi, scheggiature. L’inefficienza delle strutture cartilaginee presenti nelle articolazioni può portare a dolorose conseguenze nei movimenti, specialmente in chi svolge attività sportive.

In che cibi si trova la glucosamina?

Sebbene sia ampiamente presente in natura, la glucosamina non è rintracciabile in alcun alimento. Il sistema più pratico per assumere questa molecola è quello di fare affidamento sugli integratori presenti sul mercato e disponibili tanto in polvere quanto in compresse.

A cosa servono glucosamina e condroitina?

Questi due elementi in combinazione possono avere un’efficacia ancora più elevata sulla salute delle cartilagini. Oltre alla normale azione attribuita agli integratori con glucosamina, l’azione della condroitina solfato sembra essere efficace anche per il trattamento di altre condizioni, come il rallentamento dell’usura e lacerazione della cartilagine e avere un effetto antinfiammatorio su questa.

Quali sono i dosaggi quotidiani di condroitina?

I dosaggi quotidiani di condroitina sono generalmente inferiori rispetto a quelli per la glucosamina. Facciamo riferimento a una persona con un peso superiore ai 45 kg. Per soggetti con queste caratteristiche è meglio non superare i 1200 mg al giorno. Soggetti con un peso inferiore ai 45 kg, invece, dovrebbero assumere al massimo 800 mg di condroitina solfato.

Bibliografia

Ecco una selezione di studi e articoli scientifici incentrati sui benefici della glucosamina per l’apparato articolare, con le spiegazioni in italiano:

  1. “Molecular mechanisms and biomedical applications of glucosamine as a potential multifunctional therapeutic agent” – Questo studio su PubMed esplora gli effetti benefici della glucosamina per alleviare il dolore e l’infiammazione causati da osteoartrite, artrite reumatoide e vecchie lesioni sportive. Ha trovato che la glucosamina aumenta la ritenzione idrica nelle articolazioni, stimola la sintesi della cartilagine e riduce il dolore articolare. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27012765/1​.

  2. “Role of glucosamine in the treatment for osteoarthritis” – Un’ampia convergenza di prove indica che la glucosamina solfato, somministrata oralmente alla dose giornaliera di 1.500 mg, è in grado di ridurre significativamente i sintomi dell’osteoartrite degli arti inferiori e, in due studi indipendenti, di prevenire il restringimento dello spazio articolare osservato a livello femorotibiale. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31398266/2​.

  3. “Glucosamine Sulfate” – Glucosamina solfato è un integratore orale usato nella gestione e trattamento dell’osteoartrite. Questa attività delinea le indicazioni, l’azione ipotizzata e le controindicazioni per la glucosamina solfato come agente di valore nella gestione dell’osteoartrite. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK507863/3​.

Gli articoli forniscono una comprensione approfondita dei meccanismi d’azione della glucosamina sul tessuto articolare, evidenziando gli effetti benefici a lungo termine, come la prevenzione del restringimento dello spazio articolare e il miglioramento dei sintomi dell’osteoartrite.

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